Ognuno, a cominciare dalla piu’ giovane età, ha bisogno di solidi punti di riferimento e linee guida su cui basarsi per stabilire la propria identità, per dare senso e direzione alla propria vita.
L’armonia della persona umana, unità indivisibile di corpo e spirito, si basa e deve essere integrata con quella dell’ universo. Quando questa integrità viene infranta, disorientamento e malattia di persona e società prendono il sopravvento.
La medicina odierna è saldamente radicata nella conoscenza dei processi vitali dell’organismo umano. Con gli enormi successi c’è il rischio di ridurre l’uomo a macchina che può essere riparata o gettata via.
Di fronte a queste gravi possibilità, è importante riscoprire e rinsaldare le basi dell’umanesimo, cristiano e non-cristiano, nella sua ansia e amore per l’ uomo intero.
Accanto alle dissezioni del corpo umano ci sono le grandi opere pittoriche di Leonardo: l’enigmatico disegno dell’uomo con le braccia e le gambe distese al centro di un grande cerchio risuona nel sorriso della Gioconda. A fianco delle dissonanze di Schoenberg e Stockhausen, ci sono le armonie di Mozart.
Sesso e Genere sono elementi essenziali di una persona umana, sia per la sua identità auto-percepita come individuo che per la sua capacità di relazionarsi con gli altri. La comunicazione sessuale è un elemento essenziale di tutte le forme di vita; la determinazione del sesso mediante meccanismi epigenetici, genetici e ormonali sono intimamente connessi.
La conoscenza di questi processi ha importanza per tutti coloro che si occupano di questioni mediche, sociali ed etiche e per favorire dialogo e comunicazione reciproci. La conoscenza di questi processi e delle problematiche connesse è anche, e soprattutto, necessaria per le persone di giovane età che sono chiamate a decidere della propria vita.
Questo programma di “Studium” mira a stabilire una comunicazione e apprezzamento reciproco tra persone di diversi campi del sapere e studenti di ogni età.
Si basa su tre concetti chiave:
1) Piccoli gruppi di persone sono essenziali per un “vero” insegnamento reciproco: questo si realizza non solo con le parole ma attraverso la propria persona.
2) Il modo migliore per imparare è presentare e discutere con gli altri;
3) Esperti e allievi possono imparare gli uni dagli altri, pur che sappiano fare silenzio e mettersi in ascolto.
Si stabiliranno dei piccoli gruppi di “accoglienza” e “accompagnamento” di studenti di scuole medie e superiori. Ci sarà un programma di incontri su tematiche diverse con presentazioni di qualche esperto, seguite da letture e approfondimenti personali o di piccoli gruppi. Ogni riunione darà ampio spazio al dibattito e alla discussione.
Considerazioni fondamentali su cui si fonda questo programma:
- L’età critica in cui l’ individuo sviluppa auto-consapevolezza critica e possesso del proprio corpo è già nei primissimi anni, con conseguenze decisionali per tutto il resto della vita.
- L’età critica in cui l’ individuo colloca la propria persona nel contesto generale di società e cultura, nello spazio e nel tempo, è con la pubertà e l’adolescenza, età che coincidono con lo sviluppo della sessualità.
- Ne consegue che per la società uno sforzo educativo maggiore deve rivolgersi a persone di queste fasce di età.
- In questo senso, bisogna pensare a come privilegiare e sostenere l’ opera di persone ad alta qualificazione, in quanto a conoscenze e capacità di comunicazione verso giovani persone di queste età.
- Bisogna creare condizioni attraenti per incoraggiare i “migliori” a dedicarsi a queste attività educative.
- Oltre a remunerazione adeguata, questo comporta un capovolgimento dei normali parametri con cui considerare l’ istruzione “superiore” verso quella “inferiore”.
- L’ insegnamento di materie umanistiche – storia, filosofia, religione – devono diventare parte centrale dell’ educazione, come discipline solidamente e criticamente ancorate nella realtà concreta, scientifica e non, di cui siamo tutti fatti.
- In questo senso, è necessario sviluppare modalità concrete per una comunicazione e apprezzamento reciproci tra insegnanti di scuole elementari, medie, licei e Università.
- In conclusione, i bambini in giovane età non hanno bisogno di sentire favole e storielle ma verità, ovviamente rese accessibili in modo adeguato.